Prato nel mondo

Nuti Giuseppe

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Giuseppe Nuti-Nato a Prato nel 1798 +(?) Maestro di pianoforte e compositore.

Nuti  Giuseppe
Agli albori dell'Ottocento si faceva apprezzare in città Giuseppe Nuti, nato nel 1798, maestro di pianoforte e compositore. Certe sue riduzioni per banda di opere liriche e talune sue composizioni entusiasmavano i suonatori e il pubblico, molto numeroso alle esecuzioni del complesso bandistico.
Da Prato il Nuti si trasferì in seguito a Livorno,dove fu nominato direttore della banda militare. Vi si trattenne qualche anno, poi tornò nella città natale e nel 1832 divenne direttore della scuola comunale di musica succedendo a Giuseppe Becherini. Insegnò fino al 1885 ed alla sua cattedra, che fu fiorentissima, si formarono musicisti di notevole rinomanza, come i fratelli Ciardi, Olinto Metti, Giovacchino Cei, dei quali parleremo dopo. Dalla sua scuola uscirono i più validi elementi dell'orchestra cittadina che suonavano stabilmente al «Metastasio», nonché strumentisti sicuri che nella banda comunale davano prova di eccellente preparazione.
Giuseppe Nuti fu anche un ottimo concertatore di spettacoli musicali ed un esperto direttore d'orchestra. Nella stagione di carnevale del 1828 diresse nel «Teatro dei Semplici» l'opera rossiniana «Torvaldo e Dorliska » ed ottenne un considerevole successo, tanto che gli furono in seguito affidate le concertazioni di maggior impegno, fra cui il « Tancredi », sempre di Rossini, che ebbe un allestimento eccellente e concluse, nel carnevale del 1830, l'attività del teatro di piazza del Comune. La sua affermazione come concertatore e direttore d'orchestra fu così grande che i pratesi lo prescelsero per inaugurare il nuovo teatro, il « Metastasio ».
Fu Giuseppe Nuti che l'8 settembre 1830 diresse l'«Aureliano in Palmira », l'opera di Rossini con la quale si aprì il nostro massimo teatro. Ed il suo incarico di direttore divenne stabile: infatti nei primi cinque anni di vita del « Metastasio » fu l'unico concertatore, poi continuò a dirigervi alternandosi con altri maestri. Per un trentennio fu alla testa dell'orchestra metastasiana e sotto la sua bacchetta andarono in scena una trentina di opere per un totale di trecentosettantadue recite, un primato veramente notevole che è stato solo superato, allo stesso « Metastasio », dal di lui figlio Attilio.
Diresse anche nei teatri fiorentini, fece una breve tournée in Svizzera e continuò sempre in Prato fino a tarda età, la sua opera di educatore. L'ultima sua concertazione al « Metastasio » fu una « Favorita », nel carnevale del 1859: diciotto recite, alla fine delle quali lasciava definitivamente il podio direttoriale..."

Fonti:Fioravanti Roberto. La musica a Prato dal Duecento al Novecento. Prato: Azienda autonoma di turismo di Prato,[1973] pp.281-283

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