Prato nel mondo

Buzzi Tullio

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Tullio Buzzi- Nato a Sondrio,23 novembre 1860 + Bologna, 13 gennaio 1927. Pratese d'adozione,a lui è stato intitolato nel 1927 l'attuale Istituto Tecnico Industriale Statale "Tullio Buzzi" che della scuola fu prima docente e poi direttore fino al 1926.

 

Fonti: La Nazione 25 gennaio 1960

Tullio Buzzi

«Nacque a Sondrio il 23 novembre 1860 da una famiglia di commercianti.

Compì i propri studi passando dalle scuole tecniche alla sezione fisico matematica dell'istituto tecnico, dove si licenziò nel 1881, per proseguire poi la formazione al Museo Industriale di Torino, meglio noto come Politecnico. Qui consegui il diploma per l'applicazione industriale della chimica e l'abilitazione all'insegnamento di chimica fisica, meccanica applicata, metallurgia ed arte tessile nelle scuole professionali di arti e mestieri, l'8 agosto 1883.

Il 26 maggio 1885 Buzzi fu nominato assistente preparatore alla Stazione Agraria di Torino, ma preferì completare la propria formazione frequentando la rinomata "Scuola Municipale di Chimica" di Mulhouse (Alsazia), diretta dal celebre chimico Emilio Nölting e senza dubbio una delle più antiche ed illustri d'Europa. Il giovane Buzzi divenne presto assistente nel laboratorio privato del Nölting, perfezionandosi così soprattutto nelle studio delle materie coloranti.

Ottenuto il diploma del corso di perfezionamento il 31 luglio 1886 il professore rientrò in Italia, trovando subito occupazione presso il Cotonificio Ponti di Olgiate Olona. Ma la sua strada non era questa. L'innata vocazione all'insegnamento fu senz'altro frutto dell'influenza del Nölting, ma anche di quella del noto scienziato Galileo Ferraris, di cui Buzzi divenne nipote attraverso il matrimonio con Luigia Botto, figlia di Francesco e Teresa Ferraris, sorella di Galileo (le nozze furono celebrate il 18 maggio 1893 a Torino). Ecco che il ventisettenne Tullio partecipò, vincendoli entrambi contemporaneamente, a due concorsi: uno per la cattedra di chimica tintoria alla neonata scuola pratese e l'altro per analogo posto alla Scuola industriale di Lisbona. Scelse Prato, perché intendeva risollevare le sorti dell'industria chimica italiana dall'inferiorità rispetto a quella straniera.

Insegnante, poi vicedirettore al fianco di Raffaele Menochio e, infine, dal 1897 al 1927, direttore lui stesso della Scuola per le industrie tessili e tintorie di Prato, profuse un grande zelo nell'insegnamento così come nella formazione umana dei propri alunni, senza mai trascurare l'aggiornamento e lo studio personale (brevettò nel 1892 un forno per carbonizzare gli stracci servendosi dell'acido cloridrico gassoso; vinse un concorso del Governo per in inchiostro da timbro per biancheria militare; perfezionò il "metodo Rota" da qui "Rota Buzzi" per l'analisi delle materie coloranti).

Dal matrimonio nacquero a Prato i tre figli: Elsa Giuseppa Angiola (20 aprile 1894), Adamo Galileo (1 maggio 1896) e Galileo Tommaso (1901), che al cognome Buzzi aggiunsero Ferraris ed è attualmente quello degli ultimi discendenti del grande Galileo Ferraris fisico illustre. Inserito nella società pratese per il suo prestigio, fece assumere al Fabbricone come chimico il nipote Paolo, che successivamente sposò la figlia del direttore Müller Käthe.

Morì il 13 gennaio 1927 in una clinica bolognese, dove era stato ricoverato per un delicato intervento all'intestino.

E' sepolto nel cimitero comunale di Livorno Ferraris (prima era Livorno Piemontese) in provincia di Vercelli dal 17 gennaio 1927 nella tomba di famiglia della moglie.».

Ricerca storica di Alessandro Assirelli


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