Prato nel mondo

Monte di Leuccio

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Monte di Leuccio–Prato (?)+Prato, 1426 (?)Musicista.

«Una delibera del magistrato degli Otto datata 28 luglio 1384, definisce il pratese Monte di Leuccio (Federico Angiolini) un “buono ed ottimo maestro in scienza musicale” e gli affida l’incarico d’insegnare la musica e suonare l’organo nella pieve di S. Stefano.

Monte però era un tipo assai inquieto e per questo non poteva restare troppo a lungo nello stesso posto, tanto che improvvisamente scompariva per andare a lavorare in altre città. Incominciò col recarsi a Pisa, poi a Siena e successivamente tornare a Prato. Il suo amico Francesco di Marco Datini lo raccomandò ad un collaboratore di Genova, pregando di collocarlo come musicista di altissima levatura, ma che si guardasse bene dal prestargli dei soldi.

Infine Monte di Leuccio arrivò a Milano con un organo detto “positivo”, era il 1394, e vi rimase fino all’11 agosto 1416 onorato e stimato per la genialità delle sue prestazioni musicali, anche se qualche burrasca, per rivendicazioni economiche, ravvivò il lunghissimo rapporto di lavoro. Nella capitale lombarda era definito Monte degli Occhi Grossi oppure Monte o Monti da Prato, e l’incarico che gli affidarono fu il più prestigioso: suonare l’organo nella chiesa di Santa Maria Maggiore, il Duomo, con il successivo diritto di avere una casa ed un domestico, lui che non era un religioso!

Il musicista pratese ebbe il privilegio di essere il primo ed ultimo organista a rimanere al servizio della comunità religiosa milanese per 22 anni, malgrado i successivi arrivi di altri maestri chiamati per insegnare e condurre la Cappella del Duomo.

Purtroppo non si conoscono le date di nascita e di morte, ma si suppone essere scomparso nel 1426.

Al suo ritorno a Prato, vecchio malandato e quasi cieco, gli furono affidati numerosi incarichi dall’Opera del Sacro Cingolo mentre il Comune gli assegnò un vitalizio di 50 fiorini pratesi all’anno per mantenersi un accompagnatore, certo Gherardo, e provvedere alle sempre maggiori esigenze vista la completa cecità sopraggiunta poco dopo.

Il sostegno dato da tutta la comunità pratese a Monte di Leuccio, attesta inequivocabilmente e malgrado la mancanza di supporti documentari più precisi, che il musicista conseguì una grande notorietà malgrado le stravaganze.».

Ricerca storica di Alessandro Assirelli

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