Prato nel mondo

Basacci Giuseppe

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Prato,1897 + Prato,22 agosto 1962.Pittore, poeta, scrittore.Fin da giovane scrive poesie e bozzetti.Affianca alla narrativa anche la pittura.Nel 1959 la galleria d'arte Falsetti di Prato gli allestisce una mostra personale.


Fonti: La Nazione 14 Febbraio 1992


Giuseppe Basacci nasce a Prato nel 1897 in una famiglia di umili origini. Il padre era giardiniere. Durante la Grande guerra è richiamato al fronte però evidenzia sintomi di instabilità psichica ed è ricoverato in un 'reparto di osservazione'. con la fine della guerra Giuseppe Basacci torna a Prato dove è assunto in un lanificio e si sposa con Ginetta Agostini. Per il suo temperamento 'estroso' rimane presto disoccupato e vive per scelta e necessità precariamente, facendo il rappresentante di prodotti di cartoleria in giro per l'Italia. Durante uno dei suoi viaggi di lavoro deve essere ricoverato nell'ospedale di Siena per «astenia con sintomi di fobia"; guarito è dimesso ma poi ha periodiche ricadute che lo costringono al ricovero in vari ospedali psichiatrici. Con il tempo Giuseppe Basacci riuscì però a curarsi e guarire quel tanto da permettergli di vivere come tutti». Autodidatta'disorganico' fin da giovane scrive poesi e e bozzetti drammatici che va a declamare nei teatrini di provincia. Legati alle esperienze teatrali sono due monologhi fatti stampare nel 192l: Arte o donna e La vittima del capriccio. Nel suo peregrinare in Italia da un manicomio all'altro Giuseppe Basacci raccoglie «un materiale prezioso di osservazioni" ghs poi trasforma in piccole opere narrative e saggi filosofici che sono la sua via per evadere dalla realtà. Nel 1928 pubblica Anna Liguori, un curioso racconto che riecheggia schemi romantici di fine Ottocento. Nel 1935 pubblica una raccolta di racconti intitolata Notturno. Negli anni cinquanta Giuseppe Basacci dà nuove prove del suo essere poeta e narratore spontaneo con i volumi: Poesia e filosofia (1950); La Terra e Marte. Fantasia e alcuni squarci di vita reale (1953). Una sorta di opera saggistica è invece Dio proibì la volontà (1952). Giuseppe Basacci affiancava alla narrativa anche la pittura, dipingendo le sue ossessioni, curiosi ex voto percorsi da un sottile senso di allucinazione, 'paesi di fiaba', nudi femminili deformati, attirando l'attenzione di alcuni critici, tanto che nel giugno 1959 la Galleria d'arte Falsetti di Prato gli allestisce una mostra personale. Giuseppe Basacci muore nell'ospedale di Prato il 22 agosto del 1962.

Fonti: Scrittori pratesi del Novecento - Da Malaparte a Veronesi - Antologia - Gruppo Bibliofili Pratesi "Aldo Petri" a cura di Ernestina Pellegrini e Francesco Gurrieri. Ed.Polistampa.Firenze 2009.pp.418-419

 

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