Prato nel mondo

Meoni Armando

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Prato, 18 gennaio 1894 + 23 novembre 1984. Scrittore. Politico.

Armando Meoni nacque a Prato il 18 gennaio 1894 in una famiglia proletaria. Il padre era lavorante in un forno,la madre faceva la trecciaiola. Dopo la scuola primaria Armando Meoni studiò alle scuole tecniche del Cicognini, dove si formò culturalmente ed ebbe modo di stringere amicizia con il futuro scrittore Curzio Malaparte. Completato il ciclo degli studi tecnici trovò un impiego presso un laboratorio tessile e continuò a istruirsi da solo. Vissuto in un ambiente sociale in cui circolavano idee legate al socialismo umanitario, degli ideali patriottici garibaldini e mazziniani, fu, prima dei diciotto anni, militante socialista e cronista politico-letterario su periodici di area sindacale come «Il lavoro», diretto dal sindacalista Giulio Braga.
Dal 1912 al 1915 Armando Meoni si avvicinò al mondo del teatro, frequentando a Firenze la scuola di recitazione "Tommaso Salvini" tenuta da Luigi Rasi cedendo parte a vari spettacoli ma, pur avendo la possibilità di entrare a far parte della compagnia di Marco Praga, se ne allontanò perché stimò quell'ambiente troppo chiuso e «l'etica teatrale troppo borghese».
Nel 1915 si sposò con la pratese Aida Tasselli e si impiegò uno stabilimento laniero.
Dopo aver partecipato alla Grande guerra, Armando Meoni tornò a Prato dove trovò lavoro presso un'azienda di commercio, diventandone poi direttore dell’ufficio esportazioni. Nel 1931 si mise in proprio aprendo un ufficio di rappresentanze di prodotti lanieri. Dopo la scomparsa della moglie, nel 1943 si sposò con Liliana Anna Marucelli.mando Meoni,fin da giovane impegnato politicamente, fece parte del Comitato di Liberazione Nazionale e nel 1944 fu nominato vicesindaco di Prato. Nel 1946 fu consigliere comunale nelle file del Partito socialista; ricoprì poi vari incarichi tra i quali quello di consigliere provinciale dal 1951 al 1961. Dal 1946 fu presidente dell'Ospedale di Prato. Armando Meoni esordì come scrittore nel 1908 pubblicando su «Il Nuovo Giornale» la novella dal titolo Crisantemi bianchi. Negli anni Venti alcuni suoi racconti, molto vicini ai canoni del bozzettismo, furono ospitati nelle colonne di «La Nazione sera» e «Il Nuovo Giornale». Il suo primo romanzo, Creare, è del 1933. Nel 1935 Armando Meoni dà alle stampe La cintola, prima a puntate su «Nuova Antologia» e poi in volume presso l'editore Vallecchi. Seguirono poi i romanzi Richiami (1937) e Povere donne (1942). In queste prime impegnative prove narrative, che si muovono in ambito veristico, come poi ne Il dono segreto (1945 nuova edizione del precedente La cintola) e in La ragazza di fabbrica (1951), che lo fece conoscere anche a livello internazionale, Armando Meoni imposta il racconto attorno a un simile nucleo tematico, la maternità illegittima vissuta come tormento e purificazione. Degli anni Quaranta sono due opere per l'infanzia, la raccolta di racconti Sparalagrossa (1943), che raccoglie brani precedentemente apparsi sul «Corriere dei Piccoli», e il racconto Pinnatonda (1947), nelle quali lo scrittore dà pieno sfogo alla sua vena fantastica. Nel 1947 pubblica a puntate su «Nuova Antologia» L'ombra dei vivi, un romanzo di crudo realismo e forte penetrazione psicologica. Conclusa la stagione naturalistica, Armando Meoni cerca nuovi orizzonti tematici e stilistici. Con Assedio a Firenze (1956) tocca la narrativa resistenziale, poi si ripiega in se stesso con le raccolte di racconti Età proibita (1958) e Fuori e dentro le mura (1977). Nei primi anni Settanta scrive testi fiabeschi e ironici come La cupidigia (1968) e Le virtù immaginarie (1971), ma con La parte del diavolo (1974) si riaggancia anche alle sue prime prove, impostando la narrazione intorno alla tematica del conflitto di classe. In tarda età Armando Meoni dedica a Prato, che è sempre stata protagonista della sua narrazione, quattro volumi storico-cronachistici:Prato ieri (1971),Prato viva (1975); La mano di Prato (1979); La città nel salvadanaio (1980). Armando Meoni parallelamente alla sua attività di romanziere fu anche assiduo collaboratore di quotidiani come «Il Nuovo Giornale», «La Nazione» «Il Secolo XIX», «Il Messaggero», «Il Resto del Carlino», e periodici tra i quali «Nuova Antologia» e «Prato Storia e Arte»,pubblicando racconti,elzeviri e scritti d'occasione.Morì a Prato il 23 novembre 1984.
G.B.     

      
Tratto da: Gruppo Bibliofili Pratesi “Aldo Petri”. Scrittori pratesi del Novecento.Da Malaparte a Veronesi. Antologia.A cura di Ernestina Pellegrini e Francesco Gurrieri prefazione di Giorgio Luti. Edizioni Polistampa.

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