Prato nel mondo

Niccoli Virginia nei Frosini

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Prato,19 maggio 1880 + 26 dicembre 1964.Fondatrice dell'Istituto Santa Rita.

Biografie dei pratesi illustri

Virginia Frosini

(1880 – 1964)
Virginia Niccoli nacque a Prato il 19 maggio 1880, nell'attuale via Mazzini, da una famigli di filatori. Orfana di madre all'età di nove anni, sposò Giulio Frosini nel 1906. Nell'autunno 1934 Virginia Frosini, dirigente delle donne di Azione Cattolica di Prato, organizzò un oratorio per i ragazzi del quartiere di San Fabiano, che era il più povero della città. L'assistente diocesano di allora, mons. Francesco Piccardi rettore del seminario, aprì a loro, ogni pomeriggio, il cortile del seminario.
In quel luogo la signora Frosini - che aveva cinquantaquattro anni - faceva giocare i ragazzi e provvedeva a dare loro la merenda, i vestiti ed anche le scarpe, aiutata da altre donne volenterose.
Nel 1935 su richiesta del commissario di Pubblica sicurezza, prese in affitto una piccola casa in via S. Silvestro, ora dimora del rettore della chiesa di S. Maria del Giglio, e vi ospitò una ragazza madre con un bimbo di pochi mesi. Nacque così l'Istituto S. Rita.
I bambini abbandonati o in difficoltà che venivano affidati a Virginia Frosini crebbero di numero. La casetta non bastava. L'Istituto cominciò a peregrinare in vari locali presi in affitto. Nel 1950 il marito ed il figlio di Virginia le comprarono l'immobile in piazza San Rocco.
Vi ospitò trenta bambini e li seppe educare, con intuizioni sagge ed innovatrici. L'edificio di piazza San Rocco fu una seconda casa per Virginia Frosini che, in anni di incertezza e precarietà, riuscì a creare un comunità organizzata come una famiglia che, attraverso l’opera qualificata degli educatori e l'apporto delle istituzioni ma, sopratutto grazie all'impegno della sua fondatrice, ha accompagnato per anni generazioni di ragazzi in situazioni di disagio e difficoltà sui percorsi della vita.
Lottò molto per difendere la sua opera, attanagliata da debiti ed incomprensioni. Ebbe però tanti amici che la stimarono ed aiutarono. Nel 1960 donò alla diocesi di Prato la sua opera chiedendo che si facesse tutto il possibile per proseguirla.
Morì il 26 dicembre 1964, dopo trenta anni di dedizione all'Istituto.



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