Prato nel mondo

Mazzoni Giovan Battista

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Prato, 4 febbraio 1789 + 7 novembre 1867.Tecnico meccanico.Realizzò la prima macchina per filare il cotone, la prima in tutta la Toscana.


Scrive Aldo Petri :
" Il 7 novembre 1967 ricorre il primo centenario della morte di Giovan Battista Mazzoni « che con gli ordigni meccanici da lui primo in Toscana costruiti e introdotti, pareggiò il nostrale all'estero lanificio, promotore instancabile di molteplici industrie e di nuovi metodi di istruzione onde meritò premi ed onori dalle Accademie e dal Principe, 2 volte Deputato al Parlamento Toscano, 3 anni Gonfaloniere, 13 commissario dello Spedale », e del quale l'elogio più' alto fu scritto da Nicolò Tommaseo.... "

Fonti: Archivio storico pratese. Nel 1°centenario della morte di G.B. Mazzoni, di Aldo Petri.1967, fasc.1-4 p.88-91

Giovan Battista Mazzoni
(1789 – 1867)
Nato da famiglia religiosissima, entrò in contrasto coi genitori, che lo volevano sacerdote, e preferì invece avviarsi agli studi. Si laureò all’Università di Pisa in lettere e poi in scienze e, quando venne istituita la Scuola Normale, ne divenne allievo fondatore.
Con la caduta di Napoleone, Mazzoni continuò i suoi studi di scienza applicata all’industria tessile e maturò l’idea di specializzarsi in Francia. Grazie ad un sussidio mensile del Granduca Ferdinando potè finalmente raggiungere Parigi, dopo un viaggio avventuroso. Lo scopo, già manifestato alla partenza da Giovan Battista, era quello di carpire i segreti delle nuove macchine tessili, francesi e inglesi, le quali rappresentavano una rivoluzione nella filatura del cotone e nella cardatura.
A Prato la produzione allora verteva principalmente sui berretti alla levantina, sulle trecce di paglia e sul tessile vero e proprio. Quindi riuscire ad avere a disposizione quei nuovi macchinari per la nostra città sarebbe stata una spinta notevole, tanto per la produttività quanto per la possibilità di stare al passo con l'emergente concorrenza a livello europeo.
Per cinque anni Mazzoni studiò con tenacia e lavorò come filatore, riuscendo a conseguire una laurea in scienze, oltre ad un immenso patrimonio di esperienza nella filatura e cardatura. Tornato a Prato, avviò una attività imprenditoriale, introducendo nuovi macchinari e cambiando la fonte di energia con l’utilizzo della forza idraulica, anzichè i buoi e i muli.
Tra le tante sue innovazioni, vanno ricordate la prima garzatrice e la “calandra”. Membro dell’Accademia dei Georgofili, fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio e della tessitura di Santa Caterina; ricoprì diverse cariche nelle istituzioni cittadine, tra le quali quella di Gonfaloniere (Sindaco). Morì nel 1867, dopo cinque anni di sofferenze, a causa di una paresi che lo immobilizzò.

Fonti:Comune di Prato-150 anni dell'Unità d'Italia- Pratesi illustri-Giovan Battista Mazzoni

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