Prato nel mondo

De' Ricci Caterina, santa

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Firenze,23 aprile 1522+Prato, 2 febbraio 1590.Santa cattolica e monaca domenicana, badessa presso il convento di San Vincenzo a Prato.

Scrive Mons.Antonio Frati:"Caterina dè Ricci è la "Santa di Prato", perchè qui in Prato visse la maggior parte della sua vita terrena e perchè qui in Prato avvennero le più meravigliose manifestazioni esteriori della sua santità; e ancora perchè le sue spoglie mortali sono preziosa reliquia della nostra città..." Fonti:Caterina Dè Ricci.La Santa di Prato. Antonio Frati.

 SANTA CATERINA DE' RICCI

 Alessandra Romola Lucrezia fu la prima figlia femmina, dopo tre figli maschi, di Pier Francesco De' Ricci e di Caterina di Ridolfo da Panzano, Nacque a Firenze nel 1 522 a palazzo Ricci in piazza Dell’Annunziata. Rimase orfana della madre in tenera età e il padre sposò in seconde nozze Fiammetta Diaccetto, che con amore seguì la numerosa prole.
 La famiglia De' Ricci era una tra le grandi famiglie di Firenze benestante e di fede savonaroliana.Per procurare alla figlia una istruzione completa e confacente al loro stato sociale, prima di un matrimonio all'altezza del loro casato, la piccola venne affidata come educanda alle monache benedettine del convento di San Piero in Monticelli dove era badessa la zia Suor Lodovica sorella del padre.
 Già in questo periodo Alessandra era solita raccogliersi in preghiera davanti all'immagine del Crocefisso presente nel Convento divenuto poi popolare con il nome di “Crocefisso della Sandrina “. Dopo circa due anni, fece ritorno a casa, ma in lei era ormai maturata la decisione diconsacrarsi a Dio. Per questo con Fiammetta visitò vari conventi di Firenze per trovare un luogo di raccoglimento e preghiera che le si confacesse, senza tuttavia fare una scelta.
 Nel 1534 durante una vacanza nella villa di famiglia presso Galciana di Prato,la futura santa incontrò due suore questuanti del monastero domenicano di San Vincenzo. Dopo un lungo e sofferto periodo per ottenere dal padre il consenso, "sandrina" entro a far parte di questa comunità dove era confessore Io zio frà Timoteo. Fu accolta con grande felicità dalle suore che avrebbero potuto così contare sulla protezione e l'aiuto della famiglia De' Ricci. Nel 1535 ricevette l'abito religioso dalle mani dello zio frate Angelo da Diacceto, priore a San Domenico di Prato, e in ricordo della madre prese il nome di Caterina.
All'inizio l'ingresso di Caterina nel monastero fu vissuto come una delusione perchè spesso si ammalava, a volte sembrava stranita, non aveva abilità manuali. Per due anni soffrì di calcolosi che la ridusse in fin di vita, ma il 22 Maggio 1540 guarì nel giorno della ricorrenza della morte del Savonarola, a cui era devota, dopo che la notte le era apparso in sogno.
Nel silenzio viveva grazie eccezionali, visioni, estasi, dolorosi e amorosi rapimenti che per la sua umiltà teneva nascosti anche al confessore: soffriva segretamente, e perciò venne detta la "passiflora di Gesù".
La comunità superata l'iniziale diffidenza e perplessità dinanzi a fatti così straordinari che la riguardavano,la elesse prima sottopriora nel 1547 e poi madre priora nel 1552 per più volte. Dal 1554 non avrà più l'estasi di passione e si dedicherà maggiormente ai suoi compiti di priora.
 La sua presenza fu un forte richiamo per il monastero e le suore raggiunsero il numero di 160, di varia età e di varia estrazione sociale:popolane e patrizie si impegnavano in lavori remunerati come il ricamo e la produzione di tessuti pregiati per provvedere alle necessità del convento.
Caterina pur vivendo in monastero per cinquant'anni "si mantenne in contatto con il mondo esterno scrivendo lettere ricchissime di insegnamenti spirituali e giudicate dai letterati come uno dei migliori esempi della prosa epistolare del cinquecento" (Piero Bargellini).
La sua vita interiore, modellata sulla passione del Signore non fu ostacolata dagli impegni e dalle responsabilità quotidiane.
Morì nella sua cella, detta adesso cella del Transito, il 2 Febbraio 1590.
Nel 1614 iniziò la causa di beatificazione che si protrasse fino al 1732 e il 29 Giugno1746 venne canonizzata da Benedetto XlV.
Nel 1748 con atto solenne il civico magistrato la proclamò compatrona di Prato.
 
 FONTI:La storia della Santa di Prato attraverso i bassorilievi della Basilica di San Vincenzo. Agenzia per il Turismo di Prato. In occasione del 75° anniversario della fondazione del Pio Istituto S.Caterina Dè Ricci. A cura di Alberto Toccafondi disegni e grafica degli architetti Maria Pia Fiaschi e Antonella M.Nannicini.

 

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