Prato nel mondo

Martini Antonio

PDFStampaE-mail

 

 Prato, 25 settembre 1721+ Firenze, 31 dicembre 1809. Arcivescovo di Firenze. Biblista. Studiò al Collegio Cicognini. Completò i suoi studi all'Università di Pisa.

"Trascurare la storia e le glorie paesane (e son tante!) è una delle nostre colpe imperdonabili;perché,mentre almeno commemorarle è dovere, di civiltà studiarle poi è indizio di progresso intellettuale e morale - che non ha il suo logico e pieno svolgimento senza il ritorno a quanti ci hanno preceduto su questa via- per raccoglierne quei pregi da cui possan trarre incremento e la riconoscenza del pensiero e l’avvento dai tempi nuovi.
Gloria nostra,luminosa e feconda,una di quelle glorie che non ingemmano solo una pagina di storia,ma affidano il loro nome ad opere immortali,è Antonio Martini,che deve la sua grandezza al volgarizzamento della Bibbia,più che alla sede arcivescovile.Nato in Prato il 20 aprile 1720, visse gran tempo in Piemonte, dove alla Superga fu per quattordici anni preside di quel convitto ecclesiastico;e per riposo ebbe da Carlo Emanuele III l'abbazia di S.Giacomo in Bessa e un posto nel Consiglio di Stato. Studiosissimo e dotto, nel suo riposo si preparò a tentare per il primo quello che mai erasi tentato in Italia, stante il divieto pontificio, tolto da Benedetto XIV, che le versioni del Nuovo testamento si sarebbero permesse a pochi dotti e pii,quelle del Vecchio a nessuno.E sul cadere del 1769 dalla stamperia reale di Torino veniva in luce il primo volume del Nuovo testamento, tradotto in lingua italiana purissima dal nostro Martini, coll'approvazione di Rorengo di Rorà Arc.di Torino.Quello che ei dovette soffrire,la pazienza che ei dovette conoscere (è frase sua) nella continuazione dei suo lavoro, compiuto colla versione dell'intero Vecchio Testamento, é impossibile dirlo qui. Gli fu di conforto l'amicizia dei marchese abate Antonio Niccolini prima e del P.Schiava poi,il qual ultimo, parlando dei suoi oppositori,gli chiamava i mal’inclinati che hanno guasto il palato. Sta il fatto però che,comparso il volgarizzamento del Martini, si succederono numerose in breve tempo le edizioni:e dopo non piccoli inconvenienti ebbe l’approvazione da Pio VI il 17 marzo 1778 con bellissimo breve. Non mancarono poi le lodi e le approvazioni dei dotti e dei linguisti del tempo;e il lavoro grandioso del nostro Martini fu bene elogiato dal Lanzi che scrisse di lui questi tre epiteti: sollerti, perspicuo,eleganti. Il 15 settembre 1776 l’Accademia della Crusca dette la sua importante approvazione, e un secolo dopo (omaggio non piccolo) registrava il volgarizzamento e il commento dei libri sacri del Martini fra le scritture che fan testo.
Antonio Martini dopo l’approvazione avuta da Pio VI veniva eletto vescovo di Bobbio; ma, prima di andare alla sede,il Granduca Leopoldo lo faceva nominare arcivescovo di Firenze e tale fu istituito il 25 giugno 1781.
Nonostante tale dimostrazione granducale,egli non divenne mai partigiano dei novatori toscani, ne mai si unì a quei leopoldini, ai quali aderì tanto volentieri il vescovo Ricci. Anzi li combattè con onore nell’adunanza dei vescovi a Firenze nel 1787.Prima che egli morisse,il suo nome era celebratissimo in Italia e fuori:infatti l'opera da lui compiuta era tale che una fama grande, immortale doveva seguire il suo nome. Egli,come aveva scritto al suo Niccolini, aveva lavorato pel popolo, e il popolo ha confuso il nome suo con l'originalità storica dei libri santi, che chiama ancora:la Bibbia del Martini. In vita non gli mancarono gli oppositori; dopo la morte avvenuta il 31 dicembre 1809 in Firenze, non gli Mancarono i denigratori. — E anche in questi ultimi anni alcuni di guasto Palato tentarono minuirne i pregi altissimi; ma fecero presto ad ammainare le vele;(quel dotto e studioso parroco che era Lorenzo Ciulli ne sapeva qualche cosa). La figura di Antonio Martini è una figura gigante, allora, oggi, come sempre.
Quei cui dessero al naso le infule, lo ammirino come letterato insigne; e ricordino che il nome di Antonio Martini pratese, vola dovunque un prete italiano porti il verbo di Cristo, studiato sopra il volgarizzamento di lui.
Anzi son convinto che dall'opera letteraria non vada disgiunta l'opera sociale; sociale, perchè religiosa, di Antonio Martini. La Bibbia è per Cristo; Cristo è per l’umanità intera e per il popolo di tutti i tempi,perchè Cristo è centro e spiegazione suprema della storia. E quest’umanità sente il bisogno di muoversi a Lui,
verso il sole.
Sinckievicz, che io credo abbia lanciato coi suoi volumi la nota intonativa del canto palinodico dell'umanità rinnovantesi, nel suo seguiamolo ha raffigurato questa in Antea. La bella giovane mandata a Gerusalemme per esser guarita da un male sconosciuto, aspetta il passaggio di Gesù Cristo sulla sua lettiga di giacinti e di fior di melo, e, vistolo morto e risorto dinanzi ad una luce abbagliante,gli grida:Tu sei la verità! La generazione giovane guardi ed ami questo Cristo nella Bibbia del Martini.
E perchè non dovrebbe anche sorgere nella città nativa di quest'uomo letterato e sociale un monumento che glielo ricordi? Quel giorno che qualche animoso concittadino proponesse alla nostra città all’Italia, al mondo cattolico l'erezione di un cenotafio al Martini nella nostra Cattedrale, vorrei che sul cenotafio fosse messa la Bibbia da lui, aperta al Vangelo di Cristo,e sotto fosse scolpita a caratteri grandi, che i nostri bimbi leggessero bene:Verso la vita!...
AMERIGO BRESCI

Da: Archivio Storico Pratese (1924-1929) Anno V Fasc.I-II pag.71-73

La data di nascita dell'Arcivescovo è tratta dal recente volume del Gruppo Bibliofili Pratesi "Aldo Petri" La cultura letteraria a Prato dal Medioevo all'Ottocento a cura di Giovanni Pestelli.



joomla template

Copyright © Centro Ricerche Prato. Tutti i diritti riservati.

Per informazioni scrivere a info@crprato.it

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di piu o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti ad un utilizzo dei cookie.
Per saperne di più sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, premi su privacy policy.

Se accetti i cookie chiudi questo popup.