Prato nel mondo

Spighi Giovan Battista

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Spighi Giovan Battista – Prato 1490 ca + Prato 1555 ? 
Giovan Battista di Roberto doveva essere piuttosto giovane nel 1517, quando col fratello Francesco fu tra i firmatari di una petizione per il mantenimento delle Arti a Prato. Possiamo supporre che fosse nato intorno al 1490.La sua importanza e le fortune economiche crebbero rapidamente; nel 1526 risultava già Spedalingo della Misericordia (probabilmente dal 1524), durante il sacco di Prato e la peste di quegli anni (l'unica, a quanto possiamo sapere, che lo coinvolse in qualche modo) L'uso di coprirsi il volto con fazzoletti per proteggersi da miasmi e cattivi odori è antico, non c'è dubbio e che in tempo di epidemie si coprissero naso e bocca.

Era ancora Spedalingo almeno nel 1532. Nella decima (sorta di dichiarazione dei redditi) del 1543 era tra i maggiori contribuenti pratesi. e nel 1546 ebbe addirittura il titolo di Gonfaloniere di Prato. Nella sua maturità era considerato tra le personalità più eminenti, e utilizzato per ambascerie e petizioni al governo granducale. Fu in rapporto con Santa Caterina de' Ricci, e si conserva una lettera della santa a lui, del 1553, ultima data certa. Possiamo supporre sia morto pochi anni dopo (se uno volesse buttar là delle ipotesi potrebbe mettere come date estreme 1490 ca .-1555 ca; Aveva abitazione in Via Cambioni.

La sua importanza e quella della sua famiglia (e i rapporti con i domenicani e le monache di Santa Caterina) giustificano la concessione di una tomba eminente nella chiesa dei domenicani, la prima all'interno della chiesa. Non sembra però che quella che si conserva sia la tomba originaria; è più probabile che sia stata completamente rifatta da un suo discendente, l'arciprete Gabriele Spighi, nel 1652: questo si ricaverebbe dall'iscrizione intorno alla figura del defunto, che Cesare Guasti riuscì ancora a leggere, ma che oggi è totalmente consunta. Infatti, dopo l'incendio del 1647 e il rifacimento della chiesa fu rifatto anche il pavimento, lasciando in vista solo tre delle numerose sepolture che vi preesistevano (tutte successive a quella Spighi, comunque), che probabilmente furono rifatte nell'occasione (nel 1652 circa, come appunto diceva l'iscrizione): Spighi, Verzoni (Cappella dell'Assunta)e Casotti (Cappella di S. Rosa). Con il rifacimento del pavimento nelle forme attuali, nel 1973, furono eliminati i pavimenti del 1650 circa e del 1956, e interrate le tombe ritrovate, esclusa solo quella dello Spighi.

Fonti: Franco Badiani - Grupppo Storico San Domenico

 

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